Dietologia
Quando si pensa alla dieta, viene subito in mente uno schema alimentare rigido e restrittivo, con grammature (spesso minime) di cibi, liste di alimenti vietati e permessi, il tutto correlato da una discreta ansia, da parte della persona che sta seguendo la dieta, all'idea del controllo con la dietista.
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Se di per sé questo concetto di dieta è assolutamente sbagliato, diventa ancora più inappropriato, per non dire pericoloso, se il protagonista è l'adolescente.
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Con l'adolescente il percorso nutrizionale non deve basarsi su calorie, numeri e termini quali pasto libero, sgarro, compensazione.
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Si deve basare piuttosto sull'educazione alimentare, sull'imparare ad ascoltare i propri bisogni e a riconoscere i segnali inviati dal corpo, sull'acquisizione di strumenti per fare scelte adatte a sé e al proprio benessere.
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Nel caso di disturbo del comportamento alimentare, il percorso mira alla decostruzione delle convinzioni dettate dalla malattia, al recupero di un rapporto sereno con il cibo e al raggiungimento di un peso di salute, procedendo per piccoli obiettivi e mettendo sempre al primo posto la persona, le sue esigenze e le sue difficoltà.